SasuSaku: una storia complicata 2, In attesa di un titolo migliore, mi limiterò a intitolarla così! U__U

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Hikari93
icon4  view post Posted on 30/7/2012, 10:40




Salve! *______*


Ho taaaaante cose da raccontare - specialmente dopo essere stata al Cavacon, che è stata la mia prima fiera (ho speso un casino, sono al verde... tra poco mi toccherà andare a chiedere l'elemosina ai miei genitori -_- ) - ma proseguiamo con ordine. :wub:


Qualcuno - forse, chissà, non ci scommetterei nemmeno più di tanto, a dire il vero :wacko: - ricorderà di una mia storia - mio trampolino di lancio su EFP, lo ricordo ogni volta che la nomino *^* - intitolata "SasuSaku: una storia complicata" www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=672578&i=1. Ebbene, in occasione dell'anno trascorso dalla sua conclusione, ho deciso di postare - finalmente - il seguito! :D

[EDIT 09/08/2012 - In fondo, il link della nuova storia]




Però - perché c'è sempre un però - ammesso che riesca a portarmi avanti - entro il 2 Agosto - di almeno cinque capitoli. Credo di riuscirci, però, perché ho le idee abbastanza chiare. A mio attivo, inoltre, ho un capitolo completo e un secondo quasi finito - mi manca il finale. Questo perché sto optando per capitoli più brevi (sulle 2000 parole circa), sperando così in un aggiornamento frequente della storia, ovvero massimo due settimane di attesa tra un capitolo e l'altro.


Speriamo in bene! ^-------^


Rispetto alla prima fanfiction ho apportato dei cambiamenti (consideriamo comunque che quella era una delle mie prime storie, che il mio lessico e il mio stile facevano alquanto ca*are - più di adesso sì, sembra impossibile ù-ù).


-Innanzitutto, come ho già detto, la lunghezza dei capitoli;

Ricordo che al tempo, scrivere un capitolo di sole 800 parole per me era un'impresa. E il bello è che ricordo alla perfezione quant'ero soddisfatta quando lo rileggevo, perché, ai miei occhi, era lungo - Hikari non stava troppo bene, evidentemente.

In ogni caso, la lunghezza dei capitoli della prima parte di "SasuSaku: una storia complicata" oscillava tra le 1400 e 2000 (più in là, però; verso i capitoli centrali), con un massimo di 2300 parole a un capitolo.

Invece, già il primo capitolo della seconda parte (che ancora non so come intitolare, ripeto) conta le 2200 e passa parole.


-Poi c'è il tempo e la persona;

"SasuSaku: una storia complicata" era narrata in prima persona e al presente. Orbene, rileggendo i capitoli mi sono accorta che questo tipo di narrazione non è proprio quello che preferisco. Essendo io abbastanza tradizionalista e abitudinaria, mi è dispiaciuto un po' stravolgere il tutto e passare alla terza persona e al passato. E' vero che il tipo di narrazione che preferisco - quello della maggior parte dei miei racconti - è la prima persona al passato, però ho voluto sperimentare qualcosa di diverso dal solito - è un secolo che non scrivo in terza persona! ò----ò Ho provato di tutto (passato&prima persona, presente&prima persona, presente&terza persona e passato&terza persona) e tra questo tutto preferisco, per questo seguito, il passato e la terza persona.
Speriamo che vada bene! Sebbene in molti ritengano questo (sempre terza persona e passato) il modo più semplice di raccontare, per me è il più difficile. Forse perché io tendo a descrivere gli animi dei personaggi più che le loro azioni. Me la cavo meglio con l'introspettivo! XD


-Eventuali segni di interpunzione;

La punteggiatura è un po' sballata nella prima parte. Prima o poi dovrò mettermi lì e supervisionare tutti i 41 capitoli e correggerli al meglio. Oddio, sarà un lavoraccio! XD Fino ad adesso non l'ho fatto perché consideravo quella storia la prova tangibile del mio miglioramento. <3
E poi per i discorsi non userò più i trattini, come facevo prima (ora non lo faccio proprio più in generale; al massimo uso le virgolette alte ""), ma le virgolette basse («»). Sono più eleganti.


-Infine, un'altra sciocchezzuola: il carattere.

Io utilizzavo - perché mi piaceva - Comic Sans MS. Adesso lo trovo un po' troppo ingarbugliato e complicato come carattere! XD Preferisco quelli più lineari come Palatino Linotype. Ma queste sono solo questioncine di relativa importanza, dette tanto perché mi piace puntualizzare un po' tutto.


Le immagini a inizio capitolo non so se le metterò. Se ne trovo di interessanti, perché no, fanno un bell'effetto! XD (e ricordo che per inserirle tutte nei già 30 o più capitoli che avevo scritto mi costò un sacco di tempo XD).


Vi lascio, dunque, perché vi ho già annoiati abbastanza, con un piccolo anticipo della storia, un estratto del primo capitolo (che non dovrei più toccare perché l'ho già riletto e corretto due volte):


* * *




Sakura canticchiava, quella sera, mentre preparava la cena. Significava che era felice, che aveva trascorso una buona giornata, e Sasuke era alquanto contento per lei e insieme a lei.
Itachi si concesse di battere i pugni sul tavolo più di una volta e di sospirare cocciuto, reclamando ancora che aveva fame, suscitando così l’ilarità profonda di Sakura.
Era un bambino molto educato, attento, Sasuke lo riteneva più maturo dei ragazzini della sua età – e non perché era suo figlio, non per quello. Non solo, almeno. Tuttavia, cosa tra le più importanti, rimaneva ancora un bambino. E lui non voleva costringerlo a crescere – com’era stato per lui in passato – prima del tempo. Ogni tappa della sua formazione era indispensabile, capricci inclusi.
«Itachi-chan, attendi un altro po’, per favore» lo rimbeccò bonariamente Sakura. «Perché non mi racconti cosa hai fatto con papà oggi, piuttosto?»
Il bambino si mordicchiò un po’ le labbra – aveva ereditato quel difetto da Sakura, di sicuro –, poi scoccò un’occhiata interrogativa a suo padre, sedutogli di fianco.
«Al solito, Sakura» rispose proprio lo stesso Sasuke, liquidando quella faccenda diventata più un optional che una vera e propria voglia di sapere. «E tu, invece? La solita chiacchierata infinita con la Yamanaka?» aggiunse poi con notevole disinteresse e una punta di acidità nella voce, mentre osservava l’acqua che roteava, sospinta dal moto che egli stesso imprimeva alla tazza.
Considerava Ino Yamanaka la campionessa indiscussa delle chiacchiere inutili e dei pettegolezzi, al punto da ritenere che ogni cosa che stesse per succedere in un futuro prossimo o meno che fosse, sarebbe stata già di sua conoscenza. Ed essendo lui un tipo tranquillo a cui piaceva farsi gli affari suoi – gli altri, semplicemente, non avevano alcuna importanza –, i modi di fare della Yamanaka gli davano sui nervi.
E Sakura lo sapeva benissimo. Tanto quanto Sasuke sapeva dell’importanza che Ino aveva per Sakura e quanto la così detta pettegola l’avesse aiutata in quei momenti in cui si era sentita il mondo precipitarle addosso.
«Non credi di avercela un po’ troppo con Ino?» sbuffò Sakura, senza troppa convinzione.
«Affatto.»
Il fatto che avessero ripreso quello stesso discorso più di una volta e che tutte le volte fosse finito alla stessa maniera – ovvero con Sasuke che, testardo, continuava a mantenere la sua posizione di antipatia estrema – la diceva lunga, e smorzava ogni voglia di Sakura di intrattenere una discussione civile col suo ragazzo.
«Non dovresti basarti soltanto sulle apparenze, Sasuke-kun» gli consigliò, sapendo già quanto fosse inutile che lo facesse. Si sentiva talmente tanto inutile e impossibilitata a vincere quella gara di frasi su frasi che concentrò tutte le sue sensazioni nella mano e sul coltello che impugnava, sfogandosi contro il pomodoro che stava tagliuzzando e riducendolo a piccoli pezzettini.
Sasuke bevve un lungo sorso d’acqua prima di risponderle. «Conosco la Yamanaka da anni. Da molti anni» puntualizzò dopo un altro sorso, «e fondamentalmente è sempre la stessa. Come te, del resto.»
Sakura si accigliò e sferrò un ennesimo colpo col coltello. Stavolta la vittima era un altro pomodoro tondo tondo. Itachi sobbalzò al rumore assordante della lama che si abbatteva violenta, ma non disse nulla.
«Quel come te, del resto, che cosa starebbe a significare, di grazia?»
Sasuke alzò le spalle. «Sei noiosa, Sakura.»
E Sakura rise, dimenticando all’improvviso ogni cosa, mentre Itachi avrebbe voluto domandarle un ennesimo perché. Il papà le aveva dato della noiosa, l’aveva… offesa. E invece la mamma aveva addirittura sorriso e riso. Se il papà l’avesse detto a lui, ci sarebbe rimasto sicuramente un po’ maluccio.


* * *




Tutto così tranquillo, eh? è-è
Ma per quanto tempo? Boh! x°D


Grazie mille - come sempre - per l'attenzione! ^------^


P.S. E' sconvolgente scrivere con Sasuke che ti guarda sia da un fianco che dall'alto! ò___ò
Ho comprato, al Cavacon, un poster e un action figure di lui. Il primo l'ho appeso proprio al di sopra dello schermo, quindi se alzo la testa vedo la sua espressione omicida (con tanto di occhio sanguinante e di Chidori), mentre al mio fianco c'è l'action figure con la spada in mano.

Yeah! XD


Ecco il link per accedere alla storia.

Buona lettura.


More and More







Edited by Hikari93 - 9/8/2012, 12:11

Tags:
Fanfiction,
SasuSaku
 
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